Una lezione particolare

La settimana scorsa si è concluso il corso annuale di lingua italiana presso il Centro Interculturale Zonarelli. Simone, uno dei suoi insegnanti ha voluto concludere il percorso con una lezione un po’ particolare. Approfittando dello spazio del Centro, e con la collaborazione del cuoco Stefano Bulgarelli del ristorante Fourghetti, ha fatto una vera e propria lezione di cucina italiana!

L’idea è nata dall’incontro dei due giovani, i quali, confrontandosi sulle loro esperienze, hanno voluto mettersi in gioco e creare qualcosa che partisse dal loro stesso vissuto personale. L’uno insegnante volontario di italiano per stranieri da aprile, l’altro cuoco presso il ristorante Fourghetti, hanno pensato di offrire agli studenti stranieri un assaggio più concreto della cultura locale, cucinando e mangiando insieme, approfittando in questo modo di studiare da vicino il lessico legato alla cucina, e presentando il settore della ristorazione come un ambito in cui è possibile trovare uno sbocco lavorativo. Si sono rimboccati le maniche e si sono messi al lavoro: mentre Simone consolidava il lessico legato alla cucina, mostrando gli ingredienti visivamente e i verbi ad essi legati (“pestare il basilico”), Stefano si è messo ai fornelli, mostrando passo dopo passo le ricette che stava preparando. Il menù della giornata è stato un antipasto di caprese e pesto fresco, e un primo di spaghetti ai pomodorini freschi.

Ricette semplici e deliziose della tradizione culinaria italiana e un modo diretto di condividere ed entrare in relazione. La loro volontà era di condividere con questo gruppo di 15-20 stranieri in Italia per svariate ragioni, un piccolo frammento della loro quotidianità, nel tentativo di farli sentire accolti nelle braccia dell’ospitalità culinaria di cui piace vantarci. Gli italiani sono famosi per l’importanza che danno al buon cibo, ma soprattutto alla condivisione di una bella tavola imbandita, e questo è stato per Simone e Stefano un modo per celebrare questo percorso fatto insieme.
Persone di ogni età e di una decina di paesi diversi si sono seduti al tavolo e hanno mangiato insieme un bel piatto di pasta all’italiana. E anche questi sono atti di scambio culturale e passi per l’integrazione e l’inclusione sociale.

Un corso di italiano non deve per forza essere pensato come un percorso fatto di lezioni frontali, dove un insegnante impartisce le sue conoscenze ai suoi studenti: questi schemi a cui siamo abituati dalla didattica scolastica possono prendere forme differenti, diventare fluidi ricettacoli di opportunità di incontro e scambio. Si tende oggi a privilegiare un insegnamento più interattivo, che si scosti dai libri e dall’opposizione di insegnante-studente, a favore di un insegnamento basato sull’uso della realtà e dell’ambiente circostante su cui la lingua si crea e acquista un vero significato. La sperimentazione di queste forme di apprendimento situazionale stanno mostrando risultati sorprendenti. In contesti in cui le classi sono fortemente eterogenee, nei livelli di italiano, nei livelli di scolarizzazione (alcuni non sanno scrivere nella lingua madre, o hanno un alfabeto differente da quello latino), ma anche nelle esperienze di vita, ciò che sicuramente li accomuna è il presente in cui vivono. Ed è in questo presente che lo spazio di possibilità, di gioco e di creazione diventa infinitamente ricco, e può farsi la base esperienziale su cui costruire le fondamenta per proiettarsi verso il futuro. Ed è in un’ottica in cui lo straniero non viene relegato al ruolo passivo dello studente-che-deve-imparare-la-lingua-locale che è più facile far nascere lo stimolo e la forza per proseguire nel percorso di inserimento nel contesto di adozione.

Come capire se lo spaghetto è cotto? Lanciatelo contro il muro, se si attacca, è pronto per essere mangiato!

Vi auguriamo un buon pasto con il vostro vicino di casa straniero! 🙂

 

 

 

 

 

Articolo di Lucia Imbriaco,
ringrazio Simone Fauni, insegnante volontario presso il Centro Interculturale Zonarelli, per avermi coinvolta,
ringrazio Stefano Bulgarelli, cuoco presso il ristorante Fourghetti, per la partecipazione e il pranzo delizioso!

 

1 pensiero su “Una lezione particolare”

  1. come è bello leggere di una iniziativa così gioiosa , allegra, partecipata e CULTURALE . Complimenti anche per la forza la vitalità e la fantasia con la quale gestite l blog .
    In futuro altre iniziative del genere, soprattutto manuali , con il risultato concreto potrebbero ripetersi suscitando entusiasmo e creando aspettative … tanto LE MANI CHE AGISCONO sono Mani pensanti , nel senso che il pensiero nasce altrove le mani eseguono e creano le condizioni per METTERE IN MOTO ALTRO PENSIERO … e produrre cultura

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