Grande Iftar in Città

Domenica 10 giugno via Torleone, piccola strada del centro storico di Bologna, sfrattate le auto in parcheggio si è riempita di tavole apparecchiate. Man mano che il pomeriggio avanzava si sono moltiplicati gli addobbi i cartelloni e e i festoni appesi, decine di giovani volontari lavoravano alacremente per accogliere con il massimo degli onori la cittadinanza attesa per il il Grande Iftar in Città offerto dalla CIB, la Comunità Islamica di Bologna.

E la cittadinanza ha risposto. Prima dell’imbrunire già diverse centinaia di persone, native e migranti, si erano accomodate a tavola, in attesa del pasto di rottura del digiuno, e altrettante continuavano ad affluire, mentre dagli altoparlanti venivano diffusi canti salmodiati.

Alle 21, con il calar del sole, dopo i saluti di Yassin Lafram, portavoce della CIB, del sindaco Merola, dell’arcivescovo Zuppi, il risuonare dell’adhàn (richiamo alla preghiera) del muezzin ha segnato la rottura del digiuno. Il menu prevedeva riso byriani e pollo fritto secondo l’usanza pakistana, harira e focacce “m’semmen” dalla tradizione marocchina e dolci al miele. Ben oltre un migliaio di persone hanno condiviso il pasto in allegria, servite da tanti e tante ragazzi e ragazze volontari, gustando il cibo preparato da tantissime famiglie e diversi ristoranti etnici della città.

Per i più curiosi, l’artista calligrafo Ilyas, invitato appositamente da Milano, dava dimostrazioni estemporanee dell’arte della calligrafia araba, attrezzato di calami di varie fogge e misure e calamai con inchiostri di diversi colori; alcuni stand offrivano abiti tradizionali per chi volesse provare una mise etnica; cartelli decorativi con versetti del corano calligrafati, realizzati dalle allieve dei corsi di arabo in moschea, completavano l’atmosfera.

Colpiva da un lato l’interesse e la curiosità divertita dei nativi,che si trovavano come in vacanza nella loro stessa città, e dall’altro l’evidente soddisfazione dei musulmani per il riconoscimento del loro esser parte della città, attraverso l’inclusione dei loro riferimenti culturali e religiosi.

Insomma, un’iniziativa  win-win che ha lasciato tutti sorridenti, u n po’ più sereni e un po’ più felici!

 

 

 

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